Le aziende appartenenti a settori “innovativi e tecnologici”, operano oggi su mercati altamente competitivi, che mettono a dura prova le loro capacità di riuscire a battere la concorrenza.
In particolare, esse devono focalizzarsi sul proprio processo logistico interno, perché la domanda dei prodotti può diventare imprevedibile da un momento all’altro e le aspettative dell’output finale sono sempre più in crescita, ci si deve occupare della diversificazione e differenziazione dei prodotti tenendo conto che, in un mercato sempre più globale, le distanze da percorrere si allungano.
Per svilupparsi, diventa quindi inevitabile costruire una catena di fornitura efficiente e flessibile, dotandosi di un sistema di Supply Chain adeguato ai tempi.
La gestione della Supply Chain si pone due obiettivi fondamentali: il miglioramento del servizio offerto al cliente e la riduzione dei costi.
Questo studio vuole attenzionare quattro settori decisamente complessi: automotive, fashion, pharma e GDO.


Ogni settore ha delle specifiche esigenze, derivanti dalla diversa tipologia di prodotto finale, dal settore di provenienza, dal tipo di comunicazione che effettua per raggiungere i propri clienti e del prezzo che offre.
Il settore automotive si trova a confrontarsi di fronte a nuove esigenze da parte dei propri consumatori finali e ad affrontare nuove sfide tecnologiche. Una gestione efficiente della Supply Chain, rappresenta la soluzione ottimale per risolvere la complessità organizzativa e garantisce un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza.
Nel settore fashion, si hanno due differenti tipologie di organizzazione: “programmato” e “fast fashion”. Il programmato punta a raggiungere obiettivi di qualità e di durabilità nel tempo attraverso una stabile catena di approvvigionamento; invece, il fast fashion produce articoli di tendenza nel breve periodo e necessita di una logistica dinamica e flessibile.
Il settore pharma si occupa della tutela della salute e deve garantire un livello di efficienza costante. Esso gestisce differenti prodotti, sviluppa nuove tecniche per monitorare la qualità del proprio servizio e amministra le informazioni dei pazienti attraverso una Supply Chain fortemente all’avanguardia.
All’interno della Grande Distribuzione Organizzata, il fattore critico di successo è rappresentato dalla qualità del servizio offerto ad un costo contenuto, inoltre essa deve ridurre gli sprechi e valorizzare le attività di back office.
Il modello di confronto
Descritte queste premesse, l’analisi si concentra su quattro prospettive: finanziaria, del cliente, dei processi e dell’innovazione. Per ognuna di esse si passa ad individuare le diverse esigenze prestazionali delle Supply Chain dei quattro settori elencati precedentemente.
Da un punto di vista finanziario, tutti i settori ambiscono ad incrementare il proprio margine di guadagno. In particolare, nei settori automotive, pharma e fashion si deve stimare l’incidenza dei costi logistici sul fatturato, nel settore GDO si calcolano i costi associati ad ogni chilometro percorso, per valutare l’efficienza delle consegne, sia per quanto riguarda la pianificazione che per la selezione del mezzo di trasporto più idoneo.
Calcolare i costi logistici permette di verificare l’impatto della gestione della Supply Chain sul fatturato, in quanto eccessivi costi, costringono ad aumentare i prezzi di vendita finale ai clienti, penalizzando la competitività delle imprese.
Per quanto riguarda la prospettiva orientata al cliente, si perseguono differenti filosofie, in base alla tipologia di settore. L’automotive si concentra nell’offrire un prodotto customizzato, il settore fashion si basa sulla rapidità di risposta, in termini di “time to market”. Per il settore pharma, si valuta il grado di fruibilità del servizio da parte dei cittadini. Infine, per la GDO, il soddisfacimento delle necessità dei consumatori, riguarda il rispetto dei tempi previsti nelle consegne e il numero di ordini gestiti correttamente.
La soddisfazione della domanda di mercato, permette alle aziende di migliorare la propria immagine, di rafforzare la visibilità sul mercato e di incrementare l’affidabilità, segnalando un buon coordinamento a livello logistico.
Orientamento al Just in Time
Dal punto di vista dei processi, i settori automotive e fashion sono orientati al “just in time” e mirano a ridurre i costi di magazzino. Questo spinge l’automotive alla ricerca di fornitori, in grado di effettuare le consegne in tempi rapidi, per migliorare l’intero processo logistico.
I settori pharma e GDO hanno come obiettivo quello di realizzare un flusso continuo, che sia efficiente e programmato, senza eccessiva frammentazione nella catena distributiva.
Monitorare i processi, consente di verificare che non vi siano particolari criticità nella catena distributiva e di minimizzare gli sprechi lungo la catena logistica. Più nello specifico per il settore fashion, l’efficienza del processo produttivo e logistico è data dal produrre una certa quantità di articoli in un determinato tempo e dall’abilità nello sfruttare in modo ottimale le capacità dei macchinari. Nel settore pharma, la continuità del flusso logistico è data dalla percentuale di ordini soddisfatti sul totale. Questo dato rappresenta un punto focale di ogni azienda di questo settore e deve essere misurata costantemente.
Un altro dato importante da monitorare, nei diversi settori, è il rapporto tra il valore e il costo del prodotto finito. Questo perché un prodotto con una qualità mediamente alta ed un costo contenuto, rappresenta un aspetto positivo per la catena logistica.
All’interno del settore GDO, la Supply Chain è caratterizzata da forte eterogeneità e complessità, ecco perché senza un coordinamento, si abbassa la qualità del servizio offerto. Devono essere dunque monitorati in modo costante i tempi di consegna e valutati i diversi mezzi impiegati, per avere una corretta programmazione al fine di ottimizzare i flussi logistici.


Il valore della sostenibilità
Secondo la prospettiva dell’innovazione, tra i principali obiettivi del settore automotive, si ha la sostenibilità ambientale dei processi logistici per riuscire a ridurre le emissioni di CO2. I settori fashion e pharma puntano all’innovazione, nel primo caso l’obiettivo è l’automazione dei magazzini, nel secondo si vuole implementare il controllo qualità. Le aziende del settore GDO, poiché sono realtà molto frammentate, hanno come obiettivo l’implementazione di sistemi che permettano una migliore condivisione dei dati.
Soddisfazione e customizzazione
L’obiettivo finale del ciclo logistico e della gestione della Supply Chain, si traduce nel misurare la soddisfazione del cliente finale. Nello specifico il settore automotive stima la soddisfazione del consumatore in base al grado di customizzazione dell’offerta. La valutazione del numero di specifiche richieste soddisfatte sul totale risulta, essere molto impattante in questo settore. Il mondo del fashion, invece punta a realizzare delle collezioni che soddisfino un numero ampio di persone e rispondano alle esigenze del mercato. La GDO mira ad essere efficiente e non ad offrire soluzioni customizzate, così come anche nel settore pharma, dove solo in casi eccezionali si hanno soluzioni personalizzate.
All’aumentare della domanda, aumenta la complessità organizzativa della Supply Chain, e di conseguenza la capacità nel soddisfare le diverse richieste da parte dei consumatori finali.
Un’altra differenza tra il settore automotive e i restanti, riguarda la gestione dei fornitori. Il successo di questo settore dipende fortemente dalla qualità dei materiali e componenti di approvvigionamento, che richiede delle specifiche valutazioni di prestazione. Nel settore fashion, invece ci si basa sulla convenienza e sulle diverse situazioni. Nel pharma, si presta particolare attenzione alla qualità e non alla durabilità degli accordi con i fornitori. A prescindere dagli accordi economici buyer-supplier, le aziende devono monitorare la puntualità e la correttezza delle consegne, poiché incidono fortemente sulla continuità del flusso logistico.
Una distinzione del settore fashion, riguarda la valutazione delle prestazioni relative alla reattività della catena. Specialmente per le aziende del fast fashion, perché hanno esigenza di rispondere in modo rapido e puntuale alle aspettative dei consumatori. Le misurazioni vengono effettuate sul tempo che trascorre tra la fase di ideazione dei nuovi capi e la fase di vendita degli stessi. Queste stesse valutazioni assumono un aspetto secondario per gli altri settori. Per quanto riguarda il settore pharma si presta attenzione all’equità sociale e all’accessibilità da parte dei clienti nell’acquisto di farmaci e terapie. Quindi più è efficiente il flusso produttivo e il flusso logistico, minori saranno le spese da parte dei consumatori. Nei settori automotive, fashion e GDO si punta più al rapporto qualità/prezzo che all’accessibilità.
Infine, ciò che contraddistingue la GDO rispetto agli altri settori è la programmazione della distribuzione, che assume un ruolo fondamentale nel flusso logistico. Programmare per avere un flusso ottimale, limitare i viaggi e massimizzare l’utilizzazione dei mezzi di trasporto.


Conclusioni
Nonostante in alcuni casi ci siano delle similitudini nel definire gli obiettivi strategici, ogni settore ha delle specifiche esigenze, dovute alle diverse prospettive e alla specificità del contesto di riferimento.
La gestione dei processi logistici, rappresenta la chiave per il successo delle aziende. L’organizzazione del lavoro, la scelta organizzativa interna incide fortemente sulla competitività aziendale delle imprese nei settori automotive, fashion, pharma e GDO.
Il Supply Chain Management è dunque una delle sfide più attuali e interessanti per tutti i settori presenti sul mercato.
Fonti
- Silvia Serafino, Carlo Raffaele, Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione, Politecnico di Torino. “Un’analisi comparativa tra Supply Chain: Automotive, Fashion, Pharma e GDO”. Logistica Management, Aprile 2021 https://www.logisticamanagement.it/it/
- Come impostare un network distributivo moderno. https://www.logisticaefficiente.it/simco
- La balance scored card della supply chain. C. Mariano. https://www.logisticaefficiente.it/supply-chain/management/balance-scored-card-supply-chain.html
- La “Balance Scorecard”: alcune esperienze a confronto. F. Alberti, A. Bubbio. https://my.liuc.it/MatSup/2008/F85770/La%20BSC%20alcune%20esperienze%20a%20confronto_BubbioAlberti.pdf